Certosa di Pavia
Il monastero della Certosa fu costruito per volere di Gian Galeazzo Visconti e collegato al castello tramite il parco, pensato nelle dimensioni attuali come cappella di famiglia.
Il 27 agosto 1396 fu posta la prima pietra dallo stesso Gian Galeazzo e, dopo la sua morte, Francesco Sforza incaricò l’architetto Solari di coprire la chiesa nel 1462.
Nella facciata lo zoccolo è costituito da una serie di medaglioni con teste di personaggi dell’antichità, storici o leggendari. Nel registro superiore sono rappresentate scene della vita di Cristo e del Vecchio Testamento; in alto figure di Santi e Profeti.
Il portale in stile rinascimentale fu eseguito fra il 1501 e il 1508 con bassorilievi del Briosco. L’interno della chiesa presenta l’originaria struttura gotica che trae ispirazione dal Duomo di Milano. Le tre navate sono sormontate da volte a crociera decorate con cieli stellati e figure di santi e certosini.
Il museo della Certosa di Pavia fu aperto al pubblico per la prima volta nel 1911. Il Museo racchiude due sezioni fondamentali, al piano terreno sono esposti circa 200 calchi in gesso tratti dai rilievi di facciata, dai chiostri e da altre parti del monastero, nonché dal monumento sepolcrale di Gian Galeazzo Visconti, fondatore della Certosa nel 1396 mentre al piano superiore si trovano paramenti, dipinti e sculture originali, tra le quali la grande pala di Bartolomeo Montagna e i dipinti su tavola e gli straordinari altorilievi marmorei con tracce di dorature e policromia realizzati da Giovanni Antonio Amadeo, Cristoforo Mantegazza e Agostino Busti detto il Bambaja.
Sempre al piano superiore sono esposti ritratti dei Visconti e degli Sforza, mecenati del monastero, pitture murali staccate attribuite al pavese Bernardino de’ Rossi e al Bergognone, dipinti di Bernardino e Antonio Campi, e una serie di santi certosini.