Il Territorio
Il Pavese è una terra splendida per ricchezza di suolo, armonia di paesaggio e fattori storici, ambientali e turistici. Gli agglomerati sono collegati da una fitta rete di strade e sorgono in una piana che asseconda il corso di fiumi, rogge e canali: dal Po al Ticino, dall’ Olona al Lambro, dal Naviglio napoleonico alle rogge Opizzona e Carlesca.
Molte le cose da citare. Le colline e il vino dell’Oltrepò. Le risaie della Lomellina. I castelli un po’ ovunque. E poi Pavia, la Certosa e il suo museo, Sant’Agostino, l’Università e i suoi musei.
E poi Vigevano è meta immancabile. Circondata dai boschi del Parco del Ticino, a soli 30 chilometri da Milano, Vigevano accoglie il visitatore con l’armonia della celebre Piazza Ducale: “una sinfonia su quattro lati” secondo la definizione del grande maestro Arturo Toscanini. Ideata dal Bramante con il concorso di Leonardo da Vinci, Piazza Ducale è l’ingresso d’onore all’imponente Castello, per estensione uno dei più grandi d’Europa e in fase avanzata di restauro e di riuso grazie all’organizzazione di mostre e alla prossima apertura di musei.
Città d’arte ma anche città d’acque, Vigevano è attraversata da canali e dal fiume Ticino che offre scorci e oasi naturali di indubbio fascino.
Da Ludovico il Moro a Eleonora Duse, allo scrittore Lucio Mastronardi, sono tanti i personaggi che hanno visto la luce in una città, ancora oggi nota in tutto il mondo per la produzione di scarpe di qualità e per la sua industria meccano-calzaturiera.
Per caratteristiche geografiche, storiche e morfologiche, la provincia è suddivisa in tre zone: Pavese, Lomellina e Oltrepò. Innumerevoli centri di eccellenze turistiche, agricole e gastronomiche in un percorso tra montagne, colline, pianure. Con quasi settantamila ettari di risaie e sedicimila di vigneti, è un incontro di nature, tradizioni e storie diverse.
Il Pavese è terra ricca di suolo, armonia di paesaggio e fattori storici, ambientali e turistici. Tutta la zona si presenta come una distesa di filari di piante d’alto fusto e fossati. La nebbia regna sovrana da autunno a primavera. Compresa tra il Po e il Sesia, con lo “sguardo” verso il Piemonte, si estende la Lomellina. Un tempo terreno sabbioso, il paesaggio oggi offre orizzonti aperti, specchi d’acqua e filari di pioppi al limite delle risaie. E poi l’Oltrepò Pavese dove la sua particolare morfologia lo rende simile ad un grappolo d’uva.
L’Oltrepò è collina e vigna, dolci dossi che si arrampicano fino all’Appennino. Sosta obbligata nelle piccole osterie o per una visita alle tante cantine.
E tanti tanti altri “tesori” nascosti, tutti da scoprire. A partire dalle terme, centri di benessere. E per escursioni suggestive: la Riserva del Monte Alpe, il Giardino Alpino di Pietra Corva, il Monte Penice (sci alpino e sci d’erba) e belle gite in barca sul fiume Ticino.
Per chi ama osservare il cielo e le stelle: l’Osservatorio di Ca’ del Monte di Cecima.
Si può viaggiare nel pavese anche alla riscoperta di sapori dimenticati e di tipicità gustose. Tra tutti emergono i vini e i salumi (tra cui il ben noto Salame di Varzi) ma non meno importanti le varie carni (tra cui quella della razza Varzese da poco reintrodotta), i formaggi, il miele, i tartufi, i frutti di bosco e in pianura l’asparago di Cilavegna, la Cipolla Rossa di Breme, anche se le produzioni più note sono il vino e il riso con i suoi fantastici risotti. Senza assolutamente dimenticare almeno un prodotto particolare per zona: l’oca della Lomellina, le rane del Pavese e la selvaggina dell’Oltrepò.